L’entomofagia è un fenomeno nuovo in Occidente, e come risultato, raramente regolata. Le Istituzioni pubbliche, come la Food and Drug Administration (FDA), le dogane e le Agenzie sanitarie che sovrintendono la salute delle persone si trovano spesso impotenti di fronte a nuovi prodotti a base di insetti trasformati.
Da un punto di vista geografico, ci sono tre tendenze legali: i paesi anglosassoni, dove l’opinione FDA è stata sufficiente per consentire la commercializzazione, paesi occidentali non di lingua inglese (l’Unione Europea, in particolare) che hanno sentito la necessità di avere regole e rilasciare autorizzazioni prima di consentire qualsiasi forma di commercio, e paesi non occidentali, dove gli insetti sono spesso un cibo tradizionale, ma raramente confezionato ed esportato o importato. In questi paesi, le dogane e la FDA non si erano mai trovate ad avere a che fare con un prodotto confezionato contenente insetti (gli insetti si trovano solitamente nel mercato locale, senza imballaggio) e in assenza di regolamenti hanno reazioni a volte incoerenti.
Nei paragrafi che seguono sono analizzati casi di paesi occidentali e di alcuni asiatici. Ricordando che le questioni che possono essere soggette a regolamentazione sono l’allevamento, la produzione, la commercializzazione e l’importazione/esportazione. Ci sono quindi casi in cui la commercializzazione di insetti commestibili è legale, ma l’importazione o l’esportazione non lo sono (per esempio il Belgio non accetta insetti provenienti da paesi extra-UE).
Inoltre, la legislazione in materia di cibo spesso manca di standard per questo specifico settore. In particolare, gli insetti non sono inclusi nel Codex Alimentarius, che contiene le linee guida internazionali per la sicurezza alimentare. Nuove aggiunte al Codex sono decise dai membri della FAO (l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite) nel corso dei loro incontro quadriennali. Durante la 17a riunione, la delegazione del Laos ha proposto la creazione di un gruppo di lavoro sulla grilli come alimento ma, nonostante il sostegno di altri paesi del sud-est asiatico, non si è arrivati alla stesura di un documento su questo argomento.
Gli uffici doganali spesso anche hanno difficoltà a trovare punti di riferimento. L’Harmonized System Codes (HS) per la nomenclatura delle merci deciso a livello internazionale dall’Organizzazione Mondiale delle Dogane non contiene alcuna definizione che si riferisca agli insetti come cibo. La creazione di nuovi codici può però essere richiesto da uno Stato membro.
Canada
I grilli non sono stati considerati nuovi prodotti alimentari, così oggi il più grande allevatore in Nord America si trova in Canada e serve alcune start-up locali, come One Hop Kitchen. Se, tuttavia, un insetto manca di una storia di consumo sicuro, potrebbe ricadere nella categoria “nuovi prodotti alimentari” e richiedere una valutazione da parte del Bureau of Microbial Hazards e del Food Directorate.
Stati Uniti d’America
Non ci sono norme specifiche per insetti commestibili. La FDA ha reso pubblico il suo parere, che è l’attuale base giuridica per il settore. Per essere ammessi, gli insetti devono essere stati allevati per il consumo umano. I prodotti che contengono insetti devono ovviamente seguire gli standard richiesti dalla FDA compresi i test batteriologici e la certificazione GMP (Good Manufacturing Practice). L’etichetta sul prodotto deve includere il nome comune e il nome scientifico dell’insetto, riportando i potenziali rischi collegati alle allergie.
Australia e Nuova Zelanda
Le due nazioni condividono una agenzia per il mantenimento della sicurezza alimentare, chiamata Food Standards Australia Nuova Zelanda (FSANZ). Questa agenzia ha affrontato alcuni casi come il super mealworm (Zophobas Morio), il grillo domestico (Acheta domesticus), e la falena (Tenebrio) prima di decidere che pur non potendo essere considerati cibo tradizionale – non sono novel foods. In particolare, non hanno incontrato problemi di sicurezza alimentare e di conseguenza non sono stati messi limiti al consumo o all’importazione.
Unione europea
Secondo il Parlamento Europeo e l’Agenzia per la Sicurezza Alimentare (EFSA), gli insetti rientrano nella categoria dei “nuovi prodotti alimentari” e di conseguenza sono soggetti ad un lungo processo di approvazione. Quattro paesi non hanno accettato questa interpretazione ed esplicitamente permettono (e in un caso regolano) la commercializzazione e il consumo di insetti. Questi sono Belgio, Regno Unito, Paesi Bassi e Danimarca. In alcuni altri paesi c’è un certo grado di tolleranza (Francia, per esempio). In altri, come l’Italia e la Germania, la tolleranza è pari a zero. A causa della complessità (e il costo) della procedura, nessuna start-up, a partire da gennaio 2017, ha presentato una domanda per l’approvazione di un insetto commestibile secondo le normative sui nuovi prodotti alimentari.
In un incontro del mese di ottobre 2015, il Parlamento Europeo ha discusso di insetti commestibili in connessione con la revisione della legge sui novel foods, al fine di semplificare le operazioni e ridurre i tempi (a volte tre anni) per l’approvazione. La nuova legge entrerà in vigore il 1° gennaio 2018. I dettagli su come presentare un dossier sono stati rilasciati nel settembre 2016.
L’EFSA ha dichiarato che con la nuova legge, un dossier per l’approvazione dei grilli come alimento può essere presentato in due modi diversi. Il metodo standard (che dovrebbe necessitare di circa un anno per l’intera procedura), o quello per “alimento tradizionale proveniente da un paese terzo” (articolo 14, Legge dell’Unione numero 2283), che dovrebbe essere più veloce (circa sei mesi). Tuttavia, in questo secondo caso uno dei paesi membri potrebbe fare opposizione, allungando di fatto la tempistica.
La procedura prevede che un soggetto possa presentare domanda per l’approvazione (può essere un singolo cittadino, una società, un’istituzione, sia della UE e che non della UE). Se si presentano due richieste diverse per lo stesso alimento, la prima che viene approvata ha è universale e vale per tutti.. In altre parole, una volta che l’alimento – per esempio il grillo – è stato approvato, tutti i produttori o gli importatori possono usufruire di quella stessa approvazione.
Belgio
L’Agenzia Fderale per la Sicurezza della Catena Alimentare (FASFC) ha prodotto un regolamento specifico per gli insetti commestibili (che rende il Belgio una delle nazioni più avanzate in termini di entomofagia). Il FASFC ha approvato dieci insetti: due tipi di grillo (Acheta domesticus e Gryllodes Sigillatus), due tipi di locuste, tre varianti di lepidotteri (verme della farina), due tipi di falene (tarma della cera maggiore e minore) e bachi da seta. Il Belgio ha regole specificamente dettagliate per l’allevamento e la vendita, e gli insetti allevati al di fuori dell’Unione europea non sono accettati.
Olanda
L’Olanda è la patria di alcune aziende che allevano insetti per il consumo umano, inclusa Protifarm (e la sua controllata Kreca), e di alcune start-up attive nella commercializzazione e la produzione di insetti commestibili. La base giuridica non è chiara, e l’Ente pubblico responsabile per la sicurezza alimentare (Nvwa) ha rifiutato di commentare.
Danimarca
L’Amministrazione Alimentare e Veterinaria danese (DVFA) ritiene che l’insetto intero (compresa la farina, se proveniente da insetti interi) non rientra nella normativa UE sui novel foods. Di conseguenza, le importazioni da paesi extra-UE è teoricamente possibile.
Germania
In Germania il controllo degli alimenti è un compito dei 16 stati federali. L’Ufficio Federale della Protezione dei Consumatori e la Sicurezza Alimentare (BVL), compie solo alcune funzioni di coordinamento. Pertanto, la posizionedel BVL non è giuridicamente vincolante ed è allineata con la decisione della Commissione UE: insetti o parti di insetti sono novel foods e non possono essere venduti in Germania fino a quando una procedura di approvazione sui nuovi prodotti alimentari sarà stato finalizzata.
Norvegia
La Norvegia non è membro dell’UE, ma fa parte dello Spazio Economico Europeo (SEE) e quindi segue una serie di normative europee. Eppure, la loro interpretazione è che quando gli insetti sono interi, non rientrano sotto la legge sui nuovi prodotti alimentari. Prodotti trasformati contenenti insetti interi, stando alla Food Agency norvegese, seguirebbero lo stesso principio.
UK
L’Agenzia per la sicurezza alimentare (FSA) ha espresso parere favorevole alla vendita, il consumo e l’importazione di insetti commestibili. Gli insetti sono utilizzabili, per il copnsumo umano e per l’uso come mangime per l’acquacoltura (ma non per l’alimentazione animale). La Gran Bretagna ritiene che gli insetti commestibili siano fuori del contesto del regolamento europeo sui novel food.
Il futuro è incerto a causa della Brexit e della possibilità che il Regno Unito aderisca alle indicazioni UE per riallinearesi sul tema degli insetti commestibili a partire da gennaio 2018 (con l’estensione fino al 2020 per i prodotti già presenti sul mercato). Nel frattempo, la FSA ha inviato alle start-up che operano nel settore degl insetti commestibili una lettera di richiesta di informazioni, anticipando che nei prossimi anni potrebbe essere richiesta una approvazione europea.
Svizzera
Il Consiglio Federale ha lavorato a lungo sulla legislazione riguardante gli insetti, in base alle richieste formulate da Isabelle Chevalley, consigliere nazionale del Cantone di Vaud, che dal 2013 ha chiesto più volte al Consiglio di prendere una posizione. Nel dicembre 2016, il Consiglio Federale ha finalmente approvato una legge (che entrerà in vigore il 1 maggio, 2017) che consente la vendita e il consumo di tre specie: grilli (Acheta domesticus), della locusta migratoria e del verme della farina. Tra i requisiti previsti, gli insetti devono essere stati allevati per il consumo umano e dopo la macellazione devono essere trattati secondo i criteri di sicurezza alimentare (alte temperature, congelamento).
Esempi di paesi non occidentali
I paesi del sud-est asiatico hanno una tradizione alimentare che comprende l’entomofaiao, ma non hanno regolamenti in materia di allevamento, vendita ed esportazione. La Thailandia, il più grande allevatore al mondo di grilli, sta lavorando alla creazione di linee guida per l’allevamento. L’ACFS (Agenzia Governativa Tailandese per la Sicurezza dei Prodotti Agricoli) prevede di rilasciare la buona pratica agricola (GAP) per l’allevamento di grilli entro la fine del 2017. Una serie di linee guida preliminari per le GAP è stata resa pubblica presso l’Università di Khon Kaen.
Anche in Cina gli insetti sono un ingrediente culinario comune in molte regioni, ma non ve ne è menzione nella legislazione alimentare. Un’eccezione è il baco da seta pupe), che è stato incluso nel 2014 nella lista dei cibi consentiti dal Ministero della Salute.
La Cina è il più grande produttore al mondo di seta e I bachi da seta sono disponibili in grandi quantità (sono esportati anche per il consumo alimentare, ad esempio in Thailandia).
Il governo della Corea del Sud ha avviato un processo di legalizzazione di alcuni insetti commestibili nel 2011. Nella lista ci sono il verme della farina, I grilli (non il solito Acheta domesticus, ma il Gryllus bimaculatus) e alcune larve. In seguito a questo processo preliminare, nel 2016, il KFDA (Korean Food and Drug Administration) ha classificato I grilli e I vermi come cibo normale, senza restrizioni. Si prevede che altri insetti verranno aggiunti a breve all’elenco.
Massimo Reverberi
Fondatore di Bugsolutely e Presidente AFFIA (ASEAN Food and Feed Insect Association) su FoodNavigator