3diFila sugli insetti commestibili a Irene Cao, scrittrice
Come reagiscono i tuoi sensi all’idea di assaggiare degli insetti commestibili, o come hanno reagito la prima volta, se ti è già capitato di provarli?
Non mi è mai capitato di provare un’esperienza del genere, semplicemente perché non ho mai voluto. So già che i miei sensi reagirebbero molto male, come fanno con quasi ogni tipo di carne commestibile. La scrittura mi porta a lavorare ogni giorno con il fattore “sensibilità”; specie quando scrivo, ma anche nel resto del tempo, i miei sensi sono così eccessivamente ricettivi che vivo tutto in maniera amplificata. Sono vegetariana al 90%, non mangio carni che lascino resti ossei sul piatto, né bistecche, né pesci, ma non è una scelta politica/civica/ambientalista/animalista; è che proprio il mio stomaco, costantemente bombardato di emozioni, non regge. Forse cambierò, ma al momento l’idea di mangiare un insetto mi mette completamente in crisi; ammiro chi riesce a farlo.
Dagli insetti commestibili si possono ricavare farine (per l’utilizzo in dolci, pasta, pane, pizza), vari tipi di snack, barrette energetiche, integratori per sportivi. Quale tra questi prodotti potrebbe avere più successo in Italia?
In Italia? Non credo le farine per la pasta, il pane e la pizza, dato che sono cibi legati a una certa tradizione. E, in fondo, sarebbe sano se la tradizione venisse veramente rispettata e si scegliesse la strada del “km zero” (via che nel mio piccolo cerco di perseguire, aiutata anche dal fatto che il mio eremo-studio si trova in campagna). Vedo più interessante e probabile l’utilizzo delle farine ricavate da insetti nella produzione di integratori e alimenti per sportivi: un sistema meno “chimico” e più naturale per ottenere prodotti con maggiori principi attivi e un più alto potenziale nutritivo.
Sostenibilità ed ecocompatibilità sono due motivi sufficienti per mangiare meno carne e integrare le nostre diete con proteine provenienti da fonti alternative come gli insetti commestibili?
Sono due motivi più che sufficienti, a cui si potrebbe aggiungere una lista infinita di altre valide ragioni. Tuttavia, non voglio demonizzare la carne, perché sono convinta che vi siano persone che, per caratteristiche genetiche e tipo di gruppo sanguigno, necessitano di assumere proteine animali.
Il problema nasce quando non ci si ascolta dentro e si mangia tanto per mangiare. Bisogna ripartire dall’ascolto di sé stessi per attuare scelte consapevoli.